08/09/07

Piccoli sassi che diventano massi

Russia, 1987. Cittadina di Plovda, situata a est dei monti Urali settentrionali. Milletrecentosessantasette km. da Mosca. Quindicimilaottocentotre anime.
ore 05:12. Stazione dei treni. Alana Sosimof Michajlovich è seduta sull'unica decrepita panchina presente nella stazione. E' in attesa sul binario 7 del treno delle 05:27 che la condurrà a Serov, grosso centro cittadino dove lavora per conto di una ditta che promuove la vendita di strumenti musicali tipici russi! Alana suona in un gruppo. E' ben vista nella società in cui è inserita. Si sente quasi pronta ad effettuare il grande salto. Elevarsi nella scala sociale di cui fa parte e diventare una delle più famose musiciste russe.
Fa freddo in stazione. L'attesa è snervante. Nessuno a quell'ora è sveglio. I pendolari si godono gli ultimi minuti di sonno nei propri letti e gli studenti inizieranno la scuola solo tra una settimana! La stazione è deserta. I baracchini che distribuiscono bevande calde stanno preparandosi all'apertura solo adesso.
Una bicicletta si avvicina pigramente alla stazione. Ulricha Federovna deve raggiungere Nizni Tagil con il treno delle 05:28 sul binario 6. Chiude bene con la catena la bicicletta che suo padre gli ha regalato per il suo ventitreesimo compleanno. Rabbrividisce alla sensazione che riceve entrando nella stazione. Pensa: "sembra ci sia più freddo quì dentro che fuori". Ad un certo punto, Ulricha incrocia lo sguardo freddo ed inespressivo di Alana. Le due si conoscono molto bene ma non si parlano più da tempo.
Ulricha si sente spinta da una strana urgenza. Ora, in quel preciso istante, sente il bisogno di parlare con Alana. Ulricha si avvicina. Prova un timido tentativo d'approcio.

U: "ciao....come va?"
A: "ciao.....bene.....cosa vuoi?!"
U: "bhè, avrei bisogno di fare due parole con te..."
A: "guarda, adesso non mi sembra il caso. Poi devo
prendere il treno! Non ho tempo. Mi dispiace"
U: "ascolta, mancano ancora quindici minuti per il
treno diretto a Sarov e tu sei qui seduta a far
niente! Ti prego, ho bisogno di spiegarti alcune
cose.."
A: ".....ok parla....ma ti prego sii breve...non so
nemmeno perchè stò quì ad ascoltarti!"
U: "ascolta...io volevo chiederti scusa!"
A: "guarda puoi già finirla quà!"
U: "no aspetta, fammi spiegare ti prego...per me è
importante! credimi!"
A: "...."
U: "ascolta, so che quello che ho detto l'ultima volta
che ci siamo parlati era ingiusto nei tuoi confronti.
Ero completamente fuori di mè ma ho dato voce ad un
pensiero che si stava concretizzando sempre di più
nella testa delle persone che in quel momento erano
con me. Alcune di loro ti stanno ancora vicine."
A: "non voglio più starti a sentire. Non m'interessa
niente di quello che vuoi dirmi"
U: "aspetta. Stai seduta ti prego non muoverti. Fammi
finire almeno. Poi se vuoi capire e pensarci sù va
bene altrimenti è lo stesso. Almeno io mi sarò tolta
un peso!"
A: "...."
U: "so che ho sbagliato ma quello che ho detto lo pensavo
veramente. So anche che tutto quello che è successo
può in qualche modo aver minato quello che c'è stato
tra di voi. E per questo mi dispiace moltissimo. Ho
provato a parlarti dopo tutto quello che era successo,
alcuni potranno anche testimoniartelo, ma tu, giusta-
mente mi hai sbattuto la porta in faccia. Volevo solo
chiederti scusa perchè ho capito qual'è stato il mio
errore. Poi, che si sia verificato o meno quello che ti
ho detto, sai che non dipende da me. Sai pure che
startene lì e comportarti in questa maniera è un' atteg-
giamento sbagliato! So che l'orgoglio ti spinge ad essere
così e non ti biasimo, ma per favore, accetta le mie scuse.
Sai che da parte mia non troverai nessun rancore e nessun
pregiudizio."
A: "bene, se hai finito con questo teatrino posso anche
andarmene. Stanno chiamando il mio treno!"


Ulricha rimane da sola. Immobile al centro della stazione. Si sente più leggera ma meno sicura di sè. Pensa: "adesso provo ancora più freddo!" Pensa: "non capisco perchè la gente fà così fatica a scendere dalle barricate che si costruisce" Pensa: "in fondo lei ha seguito il mio consiglio ma non vuole più parlare con me. Non capisco." Pensa: "non riuscirò più a chiederle scusa un'altra volta"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho deciso di farne un film. Nei prossimi giorni sarò in giro a caccia dei protagonisti...ocio

deliri, desideri e distorsioni ha detto...

@kinderfan:preferirei una fiction!